Le origini del Carnevale
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Il termine “carnevale” etimologicamente corrisponde al latino “carmen levare”, espressione che risale al periodo Medievale con il quale si indicava l’ordine ecclesiastico di astenersi dal mangiare carne a partire dal primo giorno di Quaresima, cioè dal giorno successivo della fine del carnevale, sino al giovedì Santo precedente alla Pasqua.
Le prime attestazioni documentarie sul Carnevale narrano di una festa, caratterizzata da uno sregolato godimento di cibo e bevande.
Il periodo carnevalesco coincide con l’inizio dell’anno agricolo, che permette di individuare il carnevale e le feste greche, come ad esempio le feste in onore di Dioniso, dio greco del vino, e a quelle romane dei Saturnali, in onore del Dio Saturno.
Il Carnevale: la festa delle maschere.
Il Carnevale è la celebrazione del travestimento che ci fa pensare al teatro italiano Goldoniano dell’Ottocento e alla cosiddetta “commedia dell’arte”. Momento in cui ci si travestiva e si andava in scena per recitare il proprio pezzo, attraverso il “canovaccio”.
Le più famose maschere provenienti dalla penisola italiana sono le seguenti: da Napoli arriva Pulcinella, figura famosa poiché riesce a prendersi gioco dei potenti, mentre, dalla città di Venezia abbiamo Colombina, la serva furbetta, complice degli intrighi amorosi del padrone. Da Bergamo arriva Arlecchino , identificato con il suo costume coloratissimo e, da Bologna il Dottor Balanzone che corrisponde al classico Azzeccagarbugli.
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