Il Nuovo Volontariato in Italia: Dalla Legge Quadro del ’91 alla Riforma del Terzo Settore

Nel tessuto sociale italiano, il volontariato ha sempre rappresentato un pilastro fondamentale, incarnando lo spirito di solidarietà e partecipazione attiva dei cittadini. Tuttavia, questo settore ha attraversato una fase di trasformazione significativa nel corso degli anni, da quando la Legge Quadro del 1991 ha gettato le basi per la sua organizzazione e regolamentazione, fino alla recente introduzione della Riforma del Terzo Settore.

La Legge Quadro del 1991: Un Avvio Semplificato

La Legge Quadro del ’91 ha segnato un momento cruciale per il volontariato italiano, semplificando le procedure burocratiche e contabili per le associazioni e i circoli di cittadini volenterosi. Questa normativa ha fornito un assetto legale fondamentale, rendendo più accessibile l’istituzione di organizzazioni non commerciali a scopo sociale, solidale e culturale.

Emergenza delle Onlus e il Ruolo dei Centri Servizi del Volontariato

Successivamente, con l’emergere delle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale (Onlus), è diventata evidente la necessità di ulteriori supporti e risorse per la gestione e il monitoraggio delle attività volontarie. In risposta a questa esigenza, sono stati istituiti i Centri Servizi del Volontariato, che hanno svolto un ruolo fondamentale nell’organizzazione e nell’assistenza alle associazioni di volontariato.

Evoluzione Fiscale e Riforma del Terzo Settore

Negli anni successivi, l’attenzione fiscale nei confronti del volontariato ha subito un cambiamento significativo, passando dalla ricerca dell’evasione fiscale delle piccole imprese al monitoraggio attento del settore no-profit. Questa evoluzione ha trovato la sua massima espressione con l’introduzione della Riforma del Terzo Settore, che ha riconosciuto e potenziato il ruolo dei Centri di Servizio per il Volontariato, ampliando la loro sfera di influenza e includendo tutti i volontari negli Enti del Terzo Settore.

Ridefinizione del Volontariato e la Direzione del Cambiamento

In questo contesto, il volontariato individuale è stato formalmente riconosciuto come un’iniziativa privata, gratuita e spontanea di cittadini che si mettono a disposizione della collettività. Questa direzione del cambiamento segna un punto di svolta nell’evoluzione del volontariato italiano, riflettendo l’adattamento del settore alle nuove sfide e opportunità del contesto sociale e legislativo.

Sebbene il volontariato in Italia stia attraversando una fase di trasformazione, la sua importanza e rilevanza sociale rimangono salde. Dalla Legge Quadro del ’91 alla Riforma del Terzo Settore, il volontariato continua a rappresentare un valore imprescindibile per la costruzione di una comunità solidale e inclusiva.

Il volontariato nel Vallo di Diano

Ha radici profonde e si è evoluto nel tempo, riflettendo i cambiamenti sociali e culturali della regione. Originariamente legato a iniziative di solidarietà locale e di aiuto reciproco, il volontariato ha assunto diverse forme, espandendosi in vari settori come l’assistenza sociale, la protezione dell’ambiente, e la promozione del patrimonio culturale.

La storia del Vallo di Diano è caratterizzata da un ricco patrimonio archeologico, storico, artistico ed antropologico, che ha influenzato anche le attività di volontariato. Ad esempio, il Museo Civico a Montesano sulla Marcellana conserva manufatti che testimoniano l’attività dell’uomo nel territorio.

Oggi, il volontariato nel Vallo di Diano si esprime attraverso una pluralità di forme, grazie al principio costituzionale di sussidiarietà e alla teoria dell’amministrazione condivisa. Questo permette a migliaia di persone di impegnarsi nell’interesse generale, curando sia le persone sia i beni comuni.

Eventi culturali come “Alla tavola della Principessa Costanza” a Teggiano e la frittata delle mille uova a Padula sono esempi di come il volontariato contribuisca alla valorizzazione delle tradizioni locali e al coinvolgimento della comunità.

Il volontariato nel Vallo di Diano è un esempio di come l’impegno civico possa adattarsi e prosperare, arricchendo la vita sociale e culturale della comunità nel corso del tempo.

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